1/2023 Tourism Update | Le novità dal mondo Travel

L’online traina il turismo, giro d’affari da 16,4 miliardi

Guardando al comportamento dei turisti italiani emerge con evidenza la crescente digitalizzazione del journey anche lato domanda. Il canale online prevale per l’ispirazione: il 56% dei viaggiatori dichiara di aver usato solo canali online (motori di ricerca in oltre un caso su due, seguiti da siti di recensione, aggregatori e comparatori di alloggi e trasporti e, infine, sito dei fornitori dell’alloggio).

Anche in fase di prenotazione l’online la fa da padrone: per l’alloggio la quota di chi ha utilizzato esclusivamente canali online raggiunge il 59%, mentre nei trasporti il 63%. Inoltre, il 22% dei viaggiatori si rivolge all’agenzia o consulente di viaggio per acquisire informazioni o prenotare la vacanza. Continua a crescere anche il numero di viaggiatori che ha acquistato tramite e-commerce prodotti legati alla località visitata e che rappresenta il 33% del totale, contro il 12% del 2019 e il 9% del 2018. Anche l’offerta si sta adeguando alla crescente richiesta di esperienze neverending, ossia esperienze turistiche estese nel tempo e nello spazio: il 12% delle strutture ricettive offre ai propri clienti la possibilità di acquistare prodotti della destinazione (enogastronomici, di artigianato etc.) tramite e-commerce.

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Hotel e hospitality management: i trend per il 2023

Quali sono i trend per il settore hospitality per il 2023? Tra self check-in e self check-out, social media marketing, smart working ci sono anche i Big Data. 

Continua la diffusione dei software di business intelligence per l’analisi dei Big Data, partendo da un presupposto molto semplice: tra CRM, POS e PMS, gli hotel raccolgono ogni mese enormi quantità di dati, che vale la pena analizzare per migliorare il proprio servizio e prendere le decisioni più efficaci. Senza un software con un’apposita funzionalità di reporting, questo è però di fatto impossibile.

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Affitti brevi, da gennaio scatta l’obbligo di inviare i dati al Fisco

Per non farsi trovare impreparate, le piattaforme nei mesi scorsi hanno già inviato diversi solleciti ai locatori attivi. «Le tue informazioni fiscali sono obbligatorie», recitava l’email inviata da Airbnb a tutti gli host e co-host per richiedere la compilazione del modulo con i dati «necessari per ospitare dal 2023». I gestori, infatti, avranno a disposizione due solleciti e 60 giorni prima di bloccare i profili di chi guadagna oppure trattenere i corrispettivi. Airbnb, ad esempio, spiega ai propri iscritti: «Se gli host non forniscono le informazioni che devono essere comunicate alle autorità fiscali, saremo tenuti a congelare i compensi. In certi casi, Airbnb potrebbe bloccare i calendari degli host». E aggiunge un esempio: in caso di check-in dopo il 1° gennaio 2023, se l’host non ha fornito le informazioni richieste entro il 2 marzo 2023, i pagamenti per prenotazioni con check-in a partire dal 2 marzo 2023 saranno congelati. «Dopo aver fornito le informazioni fiscali - aggiunge - i pagamenti verranno scongelati e si potrà nuovamente accettare prenotazioni sulla piattaforma».

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